• 25 Maggio 2023
  • Segreteria Nazionale Fenit
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FE.N.I.T. continua ad osservare i fenomeni che colpiscono inquilini e proprietari sul Territorio Nazionale.👇

Negli ultimi anni, i proprietari di un immobile in tutto il paese si sono trovati a fare i conti con l’aumento dei mutui accesi per l’acquisto di una casa.
L’aumento dei tassi di interesse sui prestiti ipotecari ha portato a un incremento significativo delle rate mensili, mettendo a dura prova le finanze delle famiglie italiane. Questo fenomeno ha scatenato preoccupazioni e dibattiti su come affrontare la sfida del “caro mutui”.
L’aumento del tasso di interesse dei mutui ha avuto e sta ancora avendo un impatto significativo sul bilancio familiare. L’aumento dei tassi di interesse comporta una maggiore spesa mensile per le famiglie, con un’incidenza notevole sul reddito disponibile. Questo può rendere difficile far fronte alle altre spese familiari, come cibo, istruzione, assistenza sanitaria e risparmi, costringendo le famiglie a tagliare altre spese necessarie per rispettare l’impegno di pagamento alla banca.
Inoltre, per tutti coloro che hanno contratto mutui a tasso variabile, vantaggioso fino ad un anno fa, ma che negli ultimi anni ha subito un aumento fino al 31%, l’aumento dei tassi può comportare un’incertezza finanziaria aggiuntiva; và difatti tenuto conto che:
1) molti mutui prima casa sono stati accesi con il tasso variabile nel corso del 2022, a fronte del vantaggio sul costo della rata variabile rispetto al tasso fisso, che ha iniziato a crescere a fine 2021, quindi prima dell’aumento dei tassi della Bce;
2) i prezzi degli immobili non hanno risentito in questi ultimi dodici mesi del rincaro sui mutui, ad esempio per il comune di Roma il prezzo medio è rimasto stabile a 3.300€/mq (con altissima variabilità tra centro e periferia e tra le stesse periferie);
3) il sistema di ammortamento alla francese, largamente applicato dalle banche, sfavorisce il beneficiario del mutuo applicando una maggiore quota di interessi nelle prime rate (facendo conseguentemente guadagnare di più alle Banche).
Le rate mensili possono variare notevolmente nel tempo, rendendo difficile la pianificazione del budget familiare e creando un clima di instabilità finanziaria.
Il “caro mutui” ha un impatto sull’economia e sul mercato immobiliare. L’aumento dei tassi di interesse può ridurre la domanda di nuove abitazioni e influenzare il settore immobiliare assieme a tutto il suo indotto. Un colpo di frusta che sferza le schiene degli operatori del settore, dei già proprietari che si ritrovano una vendita più difficoltosa, dei nuovi proprietari viste le difficoltà sopra elencate e degli investitori in generale.
Il persistere di questa situazione porterebbe le famiglie a rinunciare all’acquisto di una casa o rimandare i loro piani di investimento immobiliare a causa dell’aumento dei costi dei mutui.
Il fenomeno del “caro mutui” rappresenta una sfida finanziaria per le famiglie italiane, con un impatto significativo sul bilancio familiare e sul mercato immobiliare.
È fondamentale quindi adottare misure per informare e proteggere le famiglie che hanno un mutuo da pagare, promuovere la trasparenza e la concorrenza nel settore dei mutui e adottare politiche economiche stabili.

In questo modo solo attraverso un approccio coordinato e una cooperazione tra governo, istituzioni finanziarie e cittadini sarà possibile affrontare questa sfida e garantire un accesso equo e sostenibile all’abitazione.

FE.N.I.T. segnala questa misura, che purtroppo ha un limite di applicabilità: nella legge di bilancio 2023 (legge n. 197/2022, comma 322) sono previste condizioni per la rinegoziazione dei mutui ipotecari per tutta la durata del contratto, concedendo di fatto l’applicazione del tasso fisso ad un tasso variabile. Una delle condizioni è che l’importo massimo del mutuo erogato sia di 200 mila euro. Ma, in generale, andrebbero pensate misure più concrete, volte ad aiutare famiglie che già oggi spendono metà dei loro proventi per pagare la “prima casa”. La Costituzione del nostro Paese enuncia all’ articolo 3:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”.
Se quanto detto dalla stessa Costituzione è condivisibile, difendibile e sacrosanto, altrettanto dovrebbe essere l’intenTo dello Stato di dare seguito a quanto si è prefissato nella sua Costituzione, facendolo divenire prioritario anche in virtù del principio che L’ABITARE UNA CASA DIGNITOSA E’ UN PRINCIPIO SANCTIO DALLA STESSA O.N.U..

Per questo FE.N.I.T. si sta adoperando per fornire ai propri associati informazione e strumenti concreti per raggiungere questo Diritto, difenderlo e promuoverlo.

 

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